Il termine “vagabondo” ha racchiuso in sé differenti significati nel tempo; tuttavia, l'hobo da noi inteso non è un disadattato sociale, vittima di un sistema che lo abbandona, ma bensì un superstite del romanticismo che ha deciso di godersi la vita liberandosi dalle convenzioni sociali.

In un epoca storica in cui il fenomeno dei social network sta alla base dell'esserci, ovvero “condivido, quindi esisto / ci sono”, l'iscrizione a numerosi servizi web di reti sociali favorisce la creazione sempre più accurata della propria identità digitale. I dipinti di Cifrondi assumono dunque un nuovo significato, avvicinandosi ad un concetto di vagabondo prettamente contemporaneo: l'hobo digitale. I nomadi raffigurati prendono vita e vengono catapultati nella prima metà del III millennio, dove attraverso le piattaforme social condividono, esistono e viaggiano, nuovi treni su cui salire, scendere e farsi trasportare.

I dipinti vengono trasformati in fotografie iperrealistiche, le quali sono state elaborate con modalità differenti attraverso i filtri dei social network e vari programmi, tra cui IA Midjourney, Photoshop, Illustrator, After Effect, Premiere, Morph Age, InDesign e Meme Generator App.

Alessia Mariani - Lara Venturelli

all credits to Alessia Mariani and Lara Venturelli