Il progetto si articola in una serie fotografica che ha come soggetto gli zaini. Gli zaini come elemento “distintivo” del viandante, cioè colui che viaggia, senza valore dispregiativo. A questo punto il viandante rappresenta solamente colui che si sposta, che viaggia, spesso senza meta. Ci sorge dunque un dubbio, come possiamo rappresentare non il viandante inteso come persona, ma la sua azione, il suo vagabondare, il suo viaggiare? Come far in modo che il suo viaggio diventi universale? Abbiamo quindi deciso di rappresentare il suo simbolo, ciò che lo distingue maggiormente: lo zaino, che oltre ad esserne simbolo è anche parte del viandante e prescinde da esso. Allo stesso modo il viandante prescinde dallo zaino, l’uno senza l’altro non possono esistere. Un viandante è completo solo con il suo zaino e viceversa, uno zaino è utile solo se c’è un viandante che lo utilizza; dipendono infatti l’uno dall’altro.

Per realizzare questa serie fotografica ci siamo ispirati alle serie di Dina Kelbermann, in particolare al suo progetto "ImGoogle” ( https://imgoogle.dinakelberman.com/ ), in cui pone in serie diverse variazioni dello stesso oggetto.

Emanuele Biffi - Erika Ceruti